L’Italia intera, e non solo, piange insomma colui che era considerato un po’ l’erede di Valentino Rossi. Una perdita grave, per il motociclismo, ma lo è ancor più dal punto di vista umano: allegro, generoso, solare, irruento, pilota che “mordeva” l’asfalto come pochi. Il passo dinoccolato di Simoncelli, la folta capigliatura, l’accento romagnolo, avevano conquistato tutti. Era il più alto del paddock, sotto di lui la moto sembrava piccola piccola. Eppure, come pilota, era spericolato, sempre al limite. Per Montezemolo è stato quello che per la F1 fu Villeneuve: «Mi aveva molto impressionato per la velocità, il talento e la grinta che aveva dimostrato quest’anno. Per queste qualità mi ricordava Gilles, ma il destino ha voluto accomunarli in un una maniera così tragica".
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